I TRASPORTI

Strade

La Sicilia dispone di varie autostrade, che collegano tra loro le principali città della regione.

  • La A18 Messina - Catania, che collega le due maggiori città della Sicilia orientale, a pedaggio. Nel 2003 ha registrato un traffico di circa 28 milioni di autoveicoli. È molto importante anche per l'assenza di adeguate vie alternative per il traffico pendolare. Nel tratto in provincia di Messina l'autostrada è un seguito di ponti e gallerie, dato che i Monti Peloritani giungono fino al mare; in provincia di Catania l'Etna scende dolcemente verso il mare e dunque spariscono le gallerie (centri principali attraversati: Taormina, Giarre, Acireale);
  • La A19 Palermo - Catania, che collega le due metropoli principali, non a pagamento. Ha rotto lo storico isolamento dell'interno della regione. Attraversa caratteristiche zone scarsamente abitate, eccezion fatta per il tratto lungo il Mar Tirreno in provincia di Palermo, e i collegamenti via autobus permanenti sono assicurati dalla SAIS Autolinee S.p.A.. (centri principali attraversati: Enna, Caltanissetta, Termini Imerese, Bagheria e le due zone industriali di Termini, vicino Palermo e Dittaino, vicino Enna);
  • La A20 Messina - Palermo, inaugurata nel luglio 2005, dopo oltre 20 anni, è un importante asse autostradale a pedaggio che permette di raggiungere le due città facilitando gli spostamenti, soprattutto commerciali. Nel 2003 ha registrato un traffico di circa 21 milioni di autoveicoli. Corre lungo il Mar Tirreno con ponti e gallerie in perenne successione, tranne nella zona di Milazzo; (centri principali attraversati: Milazzo, Barcellona Pozzo di Gotto, Patti, Capo d'Orlando, Cefalù).
  • La A29 Palermo - Trapani/Mazara Del Vallo, senza caselli, che collega il capoluogo con la parte occidentale della regione. È incredibilmente priva di stazioni di rifornimento. Centri principali attraversati: (Alcamo, Castellammare del Golfo, Marsala). Essa è l'autostrada in cui nello svincolo di Capaci, mori il giudice Giovanni Falcone sua moglie e la sua scorta, in tale svincolo per entrambi i sensi di marcia sono stati posti due colonne metalliche per ricordare la tragedia.

Sono in costruzione le tratte autostradali di completamento all'A18, la Siracusa - Catania (completamento previsto nel 2009), e la Siracusa - Gela (completata solo sino a Rosolini). La Siracusa - Gela dovrebbe poi essere prolungata sino a Castelvetrano (svincolo della Palermo - Mazara), a chiudere l'anello delle autostrade siciliane. Inoltre, è in fase di elaborazione la chiusura dell'anello della A29 da Trapani a Mazara del Vallo ed è in progetto la costruzione di un'autostrada che colleghi Caltanissetta ed Agrigento.

 

Il ponte sullo stretto

Messina è la porta della Sicilia per chi viene dall'Italia continentale. Attualmente gli autoveicoli e i treni sono trasbordati da una sponda all'altra dello stretto per mezzo di traghetti di limitata autonomia adibiti al trasporto di cabotaggio, ossia da/verso le due sponde. La Stretto di Messina S.p.A. alla fine del 2005 ha selezionato il raggruppamento di imprese per la costruzione di un viadotto sullo stretto, un ponte sospeso a campata unica. L'inizio dei lavori per la sua costruzione era previsto nel 2006 e la conclusione alla fine del 2011.

La realizzazione di questa opera mastodontica, che non avrebbe eguali al mondo, è controversa: definita prioritaria dal governo Berlusconi II sembra però rimandata a causa di un ripensamento del governo Prodi sulla validità del ponte, in mancanza di corrispondenti infrastrutture a terra, come autostrade a tre corsie per senso di marcia e linee ferroviarie a doppio binario. Più volte il consiglio dei ministri si è espresso contro la realizzazione e il 12 ottobre 2006 una mozione approvata alla Camera dei deputati ha definito l'opera «non prioritaria».

Nel pacchetto del nuovo Consiglio dei Ministri, insediatosi a seguito delle Elezioni Politiche della primavera 2008, presieduto da Silvio Berlusconi, è annunciato di nuovo l'inizio dei preliminari per la costruzione del Ponte sullo Stretto a partire dal 2010, i cui lavori dovrebbero terminare nel 2016. Già nel Gennaio 2009 inizia la progettazione esecutiva o comunque nei primi mesi dell'anno, mentre il premier Berlusconi ha confermato insieme al capo della giunta regionale Raffaele Lombardo il suo massimo impegno nel mandare avanti l'opera coi fondi destinati al Meridione e in parte coi fondi privati.

 

Ferrovie

La Sicilia è connessa al resto della penisola dal gruppo nazionale FS (Ferrovie dello Stato) e da Trenitalia. Tuttavia la rete ferroviaria siciliana non è molto sviluppata in termini di capacità. Comunque sia, le ferrovie collegano tutte le province. Le ferrovie elettrificate a 3 kV (tensione nazionale ferroviaria) costituiscono oltre il 60% (800 km) di tutte le linee di questa regione, mentre i restanti 583 km di linea sono percorsi dai soli mezzi Diesel.

Le linee a doppio binario (esclusi i raddoppi in fase di attivazione) sono 169 km e sono presenti parzialmente solo sulle direttrici essenziali, quali la Messina-Palermo (tirrenica) e la Messina-Catania-Siracusa (dorsale jonica), mentre per il restante 88% sono a binario unico (1.209 km)[16]. Le linee attuali sono in gran parte risalenti ai primi decenni dell'unità d'Italia, eccetto la tratta Caltagirone-Gela aperta all'esercizio alla metà degli anni settanta e la variante della galleria dei Peloritani all'interno del comune di Messina tra la stazione centrale peloritana e Villafranca Tirrena. Esiste quindi un'impellente esigenza di ammodernamento e riprogettazione degli itinerari che non decolla per cronica mancanza di stanziamenti. Da segnalare tuttavia i lavori di ammodernamento con raddoppio della tratta Palermo-Messina, iniziati molti anni fa, di velocizzazione della Palermo-Agrigento e di potenziamento della tratta Fiumetorto-Caltanissetta Xirbi. Permane ancora chiusa nonostante la sua validità turistica la ferrovia della Valle dell'Alcantara, fino a Randazzo, chiusa inspiegabilmente anni fa dopo un parziale ammodernamento. Nel 2009 RFI aprirà al traffico anche il segmento a doppio binario tra Rometta e Pace Del Mela, in modo da completare tutta la tratta ad alta capacità Messina-Patti (intervento propedeutico al Corridoio 1 Berlino-Palermo diretto).

Mentre è del tutto scomparsa la vasta rete ferroviaria statale a scartamento ridotto, che collegava numerosi centri intra-regionali tra loro e con la rete FS, rimane attiva e con un buon programma turistico, la Ferrovia Circumetnea che effettua il periplo del vulcano Etna da Catania Borgo a Riposto, con un consistente programma di rinnovamento e potenziamento, parzialmente eseguito nel tratto cittadino, a Catania, che collegherà il centro a Paternò con treni di tipo moderno a scartamento ordinario su linea a doppio binario.Sono state dismesse anche la linea Palermo-Corleone-San Carlo, nel 1953 e la Castelvetrano-San Burgio-San Carlo.

 

Aeroporti

La Sicilia è una delle regioni più all'avanguardia nel traffico aereo italiano, principalmente per via dei crescenti afflussi turistici e del fatto che sia un'isola alquanto distante delle grandi aree urbane del nord; è servita da due aeroporti internazionali e da tre che hanno collegamenti di linea:

  • Aeroporto di Catania Vincenzo Bellini, sesto scalo nazionale per volume di traffico.
  • Aeroporto di Palermo Falcone e Borsellino, nono scalo italiano per numero di passeggeri
  • Aeroporto di Trapani-Birgi Vincenzo Florio, ventiseiesimo scalo italiano per numero di passeggeri, fortemente in crescita, che effetta giornalmente con un gran numero di compagnie voli per città italiane ed europee.
  • Aeroporto di Lampedusa, con collegamenti anche dal Nord Italia.
  • Aeroporto di Pantelleria, tra gli aeroporti, situati in territorio insulare, più organizzati.

Esistono anche altri aeroporti minori:

  • Aeroporto di Palermo-Boccadifalco, che è stato sostituito anni fa dall'attuale scalo di Punta Raisi, ma che tende ad essere rilanciato per il grande flusso di passeggeri del capoluogo siculo, attualmente utilizzato per voli regionali
  • Aeroporto di Comiso Vincenzo Magliocco, in corso di attivazione, probabilmente nel 2009, si prevede sarà di grande importanza poiché al centro delle province di Ragusa, Caltanissetta, Enna, Siracusa e della parte Sud del catanese.

é in progetto un altro aeoporto: la costruzione è prevista nella valle del Mela, servirà la provincia di Messina, la più grande d'Italia sprovvista d'aeroporto, per "spalmare" il crescente flusso aereo di Fontanarossa. Esiste anche un idroscalo per aerei anfibi, situato ad Enna nei pressi del lago Nicoletti. L'idroscalo di Enna collega la Sicilia centrale con Palermo e le isole minori.[18] Inoltre Augusta è dotata di uno scalo per dirigibili, per ora inutilizzabile, ma in fase di ristrutturazione.

 

Porti

Il traffico marittimo ha i suoi maggiori punti di riferimento nei porti di Messina, Palermo, Catania, Augusta, Trapani e Gela.

Il porto di Messina è il più grande porto naturale attrezzato della Sicilia, utilizzato sia come porto commerciale che militare (è sede di uno storico arsenale militare) e che, con il movimento annuo di circa 10 milioni di passeggeri, è il primo porto italiano nel settore. In provincia va inoltre ricordata l'importanza del porto di Milazzo, che effettua collegamenti con le isole Eolie.

Il porto di Palermo è uno degli scali merci e passeggeri più importanti del Mediterraneo, storicamente il più antico di Sicilia e proprio intorno a lui si sviluppò la prima città. Il porto di Palermo nell'Ottocento divenne sede di prestigiose compagnie di navigazione, negli ultimi anni ha avuto molta importanza il settore crocieristico, settore nel quale ha registrato enormi aumenti che lo hanno reso una delle mete preferite d'Italia e prima meta del meridione.

I porti di Messina, Catania e Riposto sino al 1860 erano fra i principali porti commerciali del Mediterraneo in quanto dal primo partiva il grano e la seta per quasi tutta l'Europa, dal secondo manufatti, prodotti agricoli e zolfi semilavorati, dal terzo soprattutto vini del comprensorio etneo. Infatti per millenni la Sicilia era chiamata "il granaio d'Europa" ed era fiorentissima l'industria manifatturiera grazie alle coltivazioni del baco da seta che faceva concorrenza alla Cina e che fu boicottata dal governo centrale per favorire la nascitura industria manifatturiera del nord est d'Italia, appena liberato dal dominio austriaco. La Sicilia, inoltre aveva numerose cave d'argento, nonché tante cave di marmo che furono chiuse (nonostante molte ne siano rimaste nel trapanese). Non rimaneva alla Sicilia che l'industria agrumicola e quella dello zolfo che abbisognavano per sopravvivere di linee ferrate per il trasporto delle merci ai porti che furono realizzate in forte ritardo, per cui i porti di Messina, Catania e Riposto (agrumicolo), persero ben presto d'importanza. Questo settore presenta, ancora, enormi potenzialità inespresse a causa dell'insufficienza delle strutture portuali e delle vie di comunicazione, stesso discorso per il settore commerciale, crocieristico e diportistico.

Si colloca quarto scalo siciliano, il porto di Trapani, che ai tempi dei Romani assieme al porto di Marsala rivestiva una grande importanza nel Mediterraneo, sia per il sale e la sua esportazione, ma anche per il tonno rosso e il corallo, per cui Trapani è oggi una meta ricercata in tutto il mondo. Attualmente Trapani effettua collegamenti giornalieri con i maggiori porti del Nord e centro Italia, con le isole Egadi, e persino con la Tunisia e la Sardegna. In provincia di Trapani vanno annoverati anche il più grande porto peschereccio della Sicilia, il porto di Mazara del Vallo. Inoltre si ricordi il porto di Marsala che collega alle isole Egadi e Pantelleria, e il porto turistico di Castellammare del Golfo. Testimonianza dell'archeologia navale è Marsala, dove sono stata rinvenute diverse navi puniche; le stesse battaglie combattute nelle Egadi e zone circostanti tra romani e cartaginesi, e prima tra Greci e Fenici (ad esempio Mothia) hanno lasciato resti di una grande attività e civiltà marinara, sin dal passato.

Il porto di Gela, che è il sesto dell'isola per tonnellate di merci movimentate, sposta soprattutto prodotti petroliferi e carichi secchi in quanto serve il polo petrolchimico della città; il vicino porto rifugio ha invece carattere turistico e commerciale.

Considerando i flussi turistici va ricordato anche il porto di Porto Empedocle in provincia di Agrigento, famoso per essere l'unico scalo italiano ad effettuare, via mare, una traversata diretta per le isole Pelagie.

Infine occorre ricordare altri porticcioli minori, specialmente quelli delle mete turistiche, Cefalù, San Vito lo Capo, e quelli dedicati alla pesca come Scoglitti, Porto Palo e molti altri.

In Sicilia si ha una forte carenza di porti turistici in grado di gestire l'importante traffico diportistico, con la possibilità di una buona ricaduta occupazionale ed economica, anche se è in fase di realizzazione il porto turistico di Siracusa nell'attuale molo S.Antonio; un altro porto in fase di realizzazione è quello di Marina di Ragusa che accoglierà oltre 800 posti barca e sarà uno dei 3 "porti Hub turistici" della Sicilia; da non dimenticare, infine, il porto di Pozzallo che, oltre al trasporto merci, viene impiegato per più collegamenti quotidiani con Malta. Il vero problema è spesso legato a motivazioni burocratiche (lentezza nell'approvazione dei piani regolatori) ma anche quello di reperire i fondi necessari all'ammodernamento e alla gestione delle strutture stesse. Altri porti turistici sono in realizzazione nel trapanese, nel messinese e nel palermitano.