CULTURA

Musei

Museo Regionale

Il Museo Regionale di Messina, già "Museo Nazionale", passato alla Regione Siciliana in applicazione dell'autonomia isolana, fu concepito dopo il 1908 nei locali di un'antica filanda di seta, nella spianata di San Salvatore dei Greci (all'incrocio tra viale della Libertà e viale Annunziata) per accogliere quanto di artistico era stato possibile recuperare dalle macerie della città.

Le sezioni museali sono organizzate in modo da offrire, attraverso le testimonianze artistiche, un quadro cronologico della ricca storia culturale di Messina attraverso i secoli. Ospita, tra le opere più importanti, quelle dei numerosissimi artisti messinesi e poi Il Polittico di San Gregorio ed un'altra tavoletta bifronte di Antonello da Messina e due tele di Michelangelo Merisi detto il Caravaggio, la Resurrezione di Lazzaro e l'Adorazione dei Pastori.

Il Museo ospita inoltre una ricca mostra permanente degli argenti messinesi, a testimonianza delle straordinarie capacità artistiche degli argentieri messinesi.

È attualmente in corso il trasferimento nei moderni locali del nuovo Museo, adiacenti ai vecchi.

Museo della Cultura e Musica popolare dei Peloritani

Il Museo della Cultura e Musica popolare dei Peloritani[1], inaugurato nel 1996 in uno stabile di proprietà comunale della frazione "Gesso" della zona Nord della città, è stato allestito ed è attualmente gestito dall'associazione culturale "Kyklos" con il sostegno del Comune di Messina e con la consulenza dell'etnomusicologo dott. Mario Sarica. Unico nel suo genere in Sicilia, basa l'allestimento museale sul criterio della multidisciplinarietà: video, ipertesti, ascolto digitale, animazione con suonatori e cantori della tradizione, supporti letterari, fotografici, iconici, didascalici e didattici. Custodisce tutti gli strumenti musicali della tradizione peloritana, tra cui le zampogne (ciarameddi in dialetto), i flauti in canna (friscaletti), tamburi e tamburelli, scacciapensieri, conchiglie ed una ricca documentazione fotografica.cc

Archivio - mostra permanente su Salvatore Quasimodo "La vita non è un sogno"

Raccoglie in una mostra permanente manoscritti, documenti, fotografie, pubblicazioni, onorificenze provenienti dall'Archivio Quasimodo, acquisito dalla Provincia regionale di Messina. La mostra, finalizzata ad esaltare gli aspetti fondamentali della vita e delle opere di Salvatore Quasimodo (che visse gran parte della sua vita nella città dello Stretto), si articola in nove sezioni dove sono esposte alcune opere significative del poeta ma anche del traduttore, del critico d'arte, del critico teatrale e perfino del librettista di opere musicali. A corredo dell'importante patrimonio artistico vi sono numerose fotografie, autografi ed illustrazioni. Si trova all'interno dei locali della Galleria provinciale d'arte moderna e contemporanea di via XXIV Maggio.

Galleria provinciale d'arte moderna e contemporanea [modifica]

Aperta nel 1998, si trova presso la sede della Provincia Regionale di Messina (con ingresso da via XXIV Maggio) la Galleria d'Arte Moderna e Contemporanea nella quale sono esposte opere di noti artisti come Renato Guttuso, Giuseppe Migneco, Felice Casorati, Lucio Fontana, Giò Pomodoro, Liberman, Franco Angeli, Agostino Bonalumi, Mimmo Rotella, Corrado Cagli, Giuseppe Santomaso, Toti Scialoja, Hodkin, Mario Mafai, Alighiero Boetti.

Mostra dei tesori della Cappella Palatina in San Giovanni di Malta [modifica]

Allestito nei locali della chiesa di San Giovanni di Malta, storica sede dell'ordine dei Cavalieri di Malta, custodisce numerosi esempi di arte sacra negli ambiti soprattutto dell'argenteria e dell'oreficeria (campi in cui Messina fu tra le principali città d'Italia in passato) e dei paramenti liturgici in seta, riccamente ricamati.

Tesoro del Duomo

Il Tesoro del Duomo di Messina, custodito ed esposto nel corpo aggiunto sulla fiancata Sud del tempio, è una ricchissima raccolta di preziosi oggetti di culto appartenuti alla Cattedrale sin dal Medioevo, in massima parte argenteria opera della rinomata scuola orafa messinese. Il pezzo più prezioso del Tesoro è la cosiddetta "Manta d'oro", preziosissimo rivestimento del quadro della Madonna della Lettera nelle grandi feste, tutta d'oro finemente cesellato con motivi floreali e geometrici; è opera dell'orafo fiorentino Innocenzo Mangani, che la eseguì nel 1668. Il Tesoro custodisce inoltre una ricchissima collezione di paramenti e oggetti sacri; anche qui spiccano i lavori di famosi orafi ed argentieri messinesi del passato.

Museo "Sant'Annibale Maria Di Francia"

Realizzato nei pressi del Santuario-Basilica di S. Antonio di Padova, nell'annesso Istituto dei Padri Rogazionisti, è stato realizzato su progetto dell'arch. Livio Lucà Trombetta e inaugurato nel 2000 da mons. Ignazio Cannavò, Arcivescovo emerito di Messina. Il museo riproduce, in scala 1/2, il quartiere "Avignone", il più malfamato della Messina preterremoto, luogo d'azione del messinese Sant'Annibale Maria Di Francia, canonizzato nel 2004. Il Museo custodisce anche oggetti provenienti dal quartiere, tutti i ricordi e le vesti del Santo.

Acquario comunale

Sito sul lato settentrionale della centrale "villa Mazzini", fu costruito verso la fine degli anni cinquanta dall'Istituto talassografico del CNR di Messina. L'acquario, successivamente passato alla proprietà comunale, oggi ospita in 22 vasche mediterranee ed 8 acquari che riproducono ambienti acquatici del mondo circa 100 specie ittiche. Vi è annesso un museo della fauna marina.

Museo zoologico "Cambria"

Il museo zoologico "Cambria", di pertinenza del Dipartimento di Biologia animale ed ecologia marina della Facoltà di Scienze Matematiche, Fisiche e Naturali dell'Ateneo messinese, è sito nei locali del dipartimento nel polo universitario di contrada Sperone, nella zona Nord della città. Di notevole interesse naturalistico, vi si possono ammirare ricche collezioni di vertebrati, insetti e molluschi, con particolare riferimento alla fauna dello Stretto di Messina.

Orto botanico "Pietro Castelli"

Fondato nel 1638, è uno dei tre orti botanici siciliani.

Museo storico della fortificazione permanente dello Stretto di Messina

Il Museo storico della fortificazione permanente dello Stretto di Messina, fondato nel 2003 con il patrocinio del Comune di Messina e dell'UNESCO e gestito dall'Associazione "Comunità Zancle" - ONLUS, è ospitato nei locali del Forte umbertino "Gen. Cavalli", uno dei tanti costruiti su entrambe le sponde dello Stretto intorno al 1890 per difendere il braccio di mare da una paventata invasione francese.
Il percorso espositivo, partendo dagli studi balistici del generale Giovanni Cavalli, inventore della rigatura dei cannoni, racconta la storia della difesa dello Stretto dal periodo post-unitario alla seconda Guerra Mondiale mediante tavole iconografiche ed oggetti appartenenti alla struttura. Il forte custodisce anche il più grande cannone italiano della seconda Guerra Mondiale (16 tonnellate per 10 metri di lunghezza), donato dal Ministero della Difesa e dichiarato Monumento ai Caduti di tutte le Guerre. All'interno è inoltre attivo il "Laboratorio per la pace", rivolto alle nuove generazioni. Aperto due ore ogni mese

Mostra di Pupi

Sono esposti centinaia di pupi" e manoscritti di fine '800 inizio '900, teste e tele di Vasta e Marino ,una serie di attrezzi atti alla costruzione dei "pupi",scenografie, foto degli spettacoli. Teatro Rosario Gargano c/o Istituto Angelo Pajno di Gravitelli - Messina

Biblioteche

  • Archivio di Stato di"MESSINA", istituito nel 1843. Gravemente mutilato nei suoi fondi archivistici nei bombardamenti del 1943 (quando perse oltre 100.000 volumi), oggi custodisce oltre 50.000 volumi.
  • Archivio Storico Comunale, fondato nel 1936. L´Archivio conserva oltre 14.000 volumi riguardanti la città, con copie risalenti al '500 ed al '600; una interessante emeroteca con oltre 1600 testate ed alcuni giornali risalenti al 1815; una importante collezione di antiche stampe con oltre 420 esemplari, foto e cartoline d´epoca.
  • Biblioteca Camera di Commercio ed Agricoltura
  • Biblioteca comunale "Tommaso Cannizzaro", fondata nel 1917. Custodisce circa 50.000 volumi
  • Biblioteca del Gabinetto di Lettura
  • Biblioteca del Museo Regionale, nata intorno alla metà del XIX secolo. Custodisce circa 9.000 volumi
  • Biblioteca Painiana del Seminario Arcivescovile "San Pio X"[2], fondata nel 1927 dall'Arcivescovo di Messina mons. Angelo Paino nei locali del Seminario. Custodisce circa 175.000 volumi.
  • Biblioteca Regionale di Messina, fondata nel 1731. Il suo patrimonio bibliografico ammonta a circa 400.000 unità suddivise in: 1.307 manoscritti, 423 edizioni del XV secolo, 3.637 edizioni del XVI secolo, 107 pergamene sciolte, una collezione iconografica ricca di 363 stampe e una ricca collezione di fotografie storiche. Notevoli per importanza le raccolte pervenute alla Biblioteca per acquisto o donazione.
  • Biblioteca "Giorgianni-Macrì" del Liceo Classico "Francesco Maurolico", aperta al pubblico dal 2002. Custodisce circa 16.000 volumi
  • Biblioteca dell'Istituto di studi storici "Gaetano Salvemini"
  • Biblioteche dell'Università degli Studi[3]. Tutte le facoltà universitarie di Messina hanno nel tempo realizzato delle biblioteche, molto rilevanti sia dal punto di vista numerico che qualitativo. Tra di esse, riunite in un sistema bibliotecario d'Ateneo[4], spicca per ampiezza la Biblioteca della Facoltà di Lettere e Filosofia, con sede negli ampi locali del polo universitario dell'Annunziata, che custodisce quasi 1.000.000 di libri e che è, per ampiezza, la prima nel Meridione d'Italia dopo quella di Napoli.
  • Biblioteca della Provincia Regionale, sita al piano terra del Palazzo Provinciale (Palazzo dei Leoni), sul Corso Cavour. Si caratterizza per la ricchezza e completezza delle raccolte relative alle Gazzette Ufficiali Nazionali (dall'Unità d'Italia ad oggi), Regionali, Europee (serie L e C) nonché per alcuni volumi relativi alle primissime sedute del Consiglio Provinciale. È ricca di oltre 4000 volumi (tra monografie, saggi, pubblicazioni, dizionari, enciclopedie, romanzi). La Biblioteca inoltre conserva e continua a raccogliere diverse pubblicazioni e riviste, prevalentemente di carattere giuridico-amministrativo, ma anche letterarie, storiche e tecnico scientifiche, tra cui numerose sul territorio provinciale.